Ritardi nell’erogazione degli assegni di cura per i caregiver in Valle d’Aosta

L’epidemia di coronavirus sta rivoluzionando la nostra quotidianità, sta ribaltando le nostre priorità e tutti siamo concentrati a dare il nostro contributo per lottare contro una grave epidemia che il nostro mondo non vede da più di cento anni.

Quindi non è ovviamente il tempo di polemiche sterili, ma occorre comunque tenere a mente che le categorie fragili in questo periodo rischiano ancora di più di essere messe ai margini. Tra queste categorie vi sono le famiglie con i disabili gravissimi che spesso non osano chiedere nulla, neanche quando si tratta di un loro diritto.

A La casa di sabbia è giunta la voce che la Regione Valle d’Aosta è in ritardo di ormai due mesi nell’erogazione degli assegni di cura per i caregiver valdostani. I caregiver sono coloro che si prendono cura delle persone non autosufficienti in condizioni gravissime spesso in modo continuativo dopo che hanno rinunciato alla vita lavorativa, personale e sociale.

Questi assegni sonno stabiliti dalla DGR regionale 322 del 2018 in attuazione del riparto del Fondo per le non autosufficienze nazionale. L’ultima tranche è arrivata a meta gennaio e da allora tutto tace. Abbiamo saputo che ci sono stati problemi con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e ora anche l’emergenza non aiuta perché il personale dell’assessorato è impegnato su questo fronte. Però le famiglie che fruiscono di questi assegni ne hanno bisogno e per alcune di loro la mancata erogazione diventa un’emergenza. È vero che quando la situazione si risolverà riceveranno gli arretrati, ma non è così che deve funzionare una misura di sostegno.

Inoltre la stessa delibera prevede dei rimborsi parziali per gli stipendi degli assistenti personali eventualmente assunti dalla famiglia per assistere il disabile, non abbiamo avuto notizie dirette sulla sospensione anche di questa categoria di rimborsi, ma immaginiamo che ci siano gli stessi ritardi.

Una decina di giorni fa abbiamo mandato una richiesta di chiarimenti all’Assessore e alla struttura competente, ma per il momento non è arrivata nessuna risposta.

Come si fa a lasciare le famiglie con i disabili gravissimi per tre mesi in una situazione di incertezza, in mezzo anche all’emergenza sanitaria?

Già tre anni fa l’infermiera che assisteva a domicilio Hervé era pagata da questo fondo e avevamo vissuto in prima persona dei ritardi notevoli, anche allora imputati alla burocrazia romana e alle regole di gestione di bilancio pubblico. Nel 2017 abbiamo proposto di creare un fondo cuscinetto per gli assegni di cura per garantire la continuità degli stessi qualora ci fossero dei problemi burocratici con il Ministero del Lavoro, ma niente, pare che non ci sia l’interesse o la possibilità.

Vi pubblichiamo QUI la lettera che abbiamo mandato all’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali e alla struttura competente.

Vi lasciamo anche un post che spiega cosa sono gli assegni di cura erogati ai caregiver.

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