Il 1° febbraio, abbiamo ricevuto la sentenza di I grado, del Tribunale di Aosta relativa alla causa civile promossa, per il risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della pediatra, dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta e della Regione Autonoma Valle d’Aosta per i fatti risalenti al 2019 quando a seguito di una denuncia dell’Azienda Usl (infondata) e della negligenza dei Servizi sociali della Regione, il Tribunale per i Minorenni ci ha sospeso la responsabilità genitoriale. Abbiamo vinto la causa nei confronti dell’Azienda Usl e della Regione che sono state condannate in solido a risarcire i danni patrimoniali subiti (7.000 euro di spese legali sostenute per difendersi davanti al Tribunale per i Minorenni) e i danni non patrimoniali (20.000 euro). La nostra domanda nei confronti della pediatra è stata respinta perché il Giudice ha considerato che la sua segnalazione alla Procura per i Minorenni non ha contribuito alla sospensione della responsabilità genitoriale.
Ci sono i passaggi molto importanti in questa sentenza di 34 pagine che sanciscono ciò che noi genitori abbiamo sostenuto fin dal 2020, ma nessuno ci ha ascoltato. Il Giudice ha scritto ad esempio che l’esposto a dell’Usl presumibilmente è stato presentato per risparmiare sull’assistenza infermieristica di Hervé e che l’Usl non ha correttamente rappresentato gli eventi al Tribunale per i Minorenni, poiché la sua denuncia non era scaturita dalla segnalazione della pediatra, ma è stata studiata e preparata mesi prima dando ad un avvocato un incarico per studiare la questione. Sulla Regione invece che dire? I servizi sociali hanno omesso di rispondere alla Procura per i Minorenni che gli ha chiesto di relazionare su di noi dopo aver ricevuto la segnalazione della pediatra. Guarda caso in quegli stessi giorni nasceva il contenzioso per la mancata esecuzione della sentenza del TAR sul progetto di vita di Hervé. In questi anni abbiamo solo cercato di tutelare i diritti di Hervé: diritto ad una vita dignitosa con l’assistenza giusta, con la possibilità di esprimersi nella vita al meglio delle proprie possibilità, talvolta abbiamo dovuto chiedere al Giudice il rispetto dei diritti e crediamo che il prezzo che abbiamo pagato per la tenacia è stato molto alto.
Siamo felici di questa sentenza, non abbiamo mai fatto questa causa per i soldi, nessun risarcimento danni potrà mai restituirci il dolore, l’ansia e la paura che abbiamo vissuto in quel periodo quando ci siamo trovati nella tormenta giudiziaria, con una denuncia che ci accusava di essere dei pessimi genitori non in grado di prendersi cura del figlio con disabilità gravissima e con il Tribunale che ci ha infine sospeso la responsabilità genitoriale. Siamo usciti da quel procedimento presso il Tribunale per il Minorenni con le ossa rotte e senza fiducia nel sistema, ma con un provvedimento del Giudice che diceva, infine, che su di noi genitori non ci sono dubbi, ma dubbi ci sono verso l’Azienda Usl che ha fatto la denuncia. Ecco è da lì che siamo partiti alla ricerca della verità e che non è stato semplice perché solo per avere tutti i documenti abbiamo dovuto ricorrere contro l’Azienda Usl al Consiglio di Stato. Ci abbiamo messo due anni a completare la raccolta della documentazione e a marzo del 2022 abbiamo notificato la causa civile che ha impiegato altri due anni per concludersi con due condanne per il risarcimento dei danni.
Ringraziamo l’avv. Sacha Bionaz del foro di Ivrea che ha seguito la causa civile con un’enorme professionalità vista la delicatezza della questione. Ci sentirete ancora su questa questione. Non avremmo voluto scrivere ancora nulla, ne avremmo fatto i nomi di tutte le persone coinvolte, ma la notizia è uscita sulla stampa locale a nostra insaputa. Vi promettiamo che con calma condivideremo altri fatti della causa e documenti.
Ringraziamo tutte le persone che ci sono state vicine in questi anni di lotta, quelle che ci hanno visti piangere, disperare, urlare, quelle che non hanno mai dubitato di noi, creduto nella nostra causa e sostenuto.
Genitori di Hervé.
Patrick Creux e Agnieszka Stokowiecka
Approfondimenti
QUANTO HA SPESO L’AZIENDA USL DELLA VALLE D’AOSTA PER GLI AVVOCATI CONTRO DI NOI GENITORI E CONTRO HERVÉ?
L’uguaglianza di fronte alla legge è un principio fondamentale sancito dalla Costituzione Italiana. Tuttavia, nella realtà, l’accesso alla giustizia può essere ostacolato da una serie di fattori, tra cui le barriere economiche. Questo problema assume una gravità particolare per i soggetti vulnerabili, come le persone con disabilità.
Le spese legali possono essere proibitive per molti cittadini. Le tariffe degli avvocati, i costi di istruttoria, le spese per perizie e consulenze tecniche e le imposte possono sommarsi a cifre considerevoli, rendendo il ricorso ad un tribunale un’opzione inaccessibile per chi non dispone di adeguate risorse economiche.
La Casa di Sabbia è nata per ovviare a queste problematiche; tuttavia, trattandosi di contenziosi contro istituzioni pubbliche di dimensioni notevoli come ASL, Regioni e Istituti previdenziali, abbiamo di fronte delle controparti processuali che hanno pochissimi limiti di spesa, che non sempre gestiscono le risorse economiche come dei “buoni padri di famiglia” con conseguente aumento dei costi della causa.
Lo vediamo quasi sempre nei contenziosi che seguiamo in giro per l’Italia, ma per rispetto delle famiglie che sosteniamo non diffondiamo mai questi dati. Vi possiamo parlare, invece, dei costi sostenuti dall’Azienda USL della Valle d’Aosta nei contenziosi che abbiamo promosso per tutelare i diritti di Hervé.
Nel corso degli anni l’USL della Valle d’Aosta ha approvato i seguenti provvedimenti (si tratta tutti di atti pubblici che sono stati regolarmente pubblicati):
– Deliberazione del Commissario n. 141/2018 che ha dato incarico all’avv. Donatella Locatelli di Aosta nella causa relativa all’assistenza infermieristica a scuola con un impegno di spesa di 12.000,00 €;
– Deliberazione del Commissario n. 308/2018 che ha dato incarico all’avv. Dario Tino Vladimiro Gamba di Torino di valutare un eventuale ricorso di merito contro l’Ordinanza del Giudice del lavoro di Aosta che ha riconosciuto il diritto ad Hervé di avere assistenza infermieristica a scuola con un impegno di spesa pari a 15.000,00 €;
– Deliberazione del Commissario n. 356/2019 che ha dato incarico allo stesso avv. Gamba di predisporre un esposto alla Procura presso il Tribunale dei Minorenni per il Piemonte e la Valle d’Aosta con il quale si chiedeva di limitare la responsabilità genitoriale, con un impegno di spesa pari a 7.000,00 €;
– Deliberazione del Commissario n. 488/2019 che, a causa di un errore di calcolo nella delibera precedente, ha integrato il compenso dell’avvocato Gamba con un impegno di spesa pari a 226,12 €;
– Deliberazione del Commissario n. 428/2020 che ha affidato all’avv. Stefano Cresta di Torino l’incarico di resistere nel giudizio da noi promosso al TAR della Valle d’Aosta contro il rifiuto dell’USL di fornirci gli atti che l’hanno condotta a presentare l’esposto alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni. In questo caso l’impegno di spesa è stato pari a 6.900,00 €. Ricordo che in queste cause le pubbliche amministrazioni possono presentarsi davanti al TAR con propri dipendenti già regolarmente stipendiati, anche se privi dell’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato;
– Deliberazione del Direttore Generale n. 147/2021 che ha affidato allo stesso avvocato Cresta l’incarico Cresta per resistere nell’appello da noi proposto al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar della Valle d’Aosta che ci aveva parzialmente negato l’accesso agli atti con un impegno di spesa pari a 11.709,44 €;
– Deliberazione del Commissario n. 382/2021 che ha affidato un incarico al già menzionato avv. Dario Tino Vladimiro Gamba di Torino di assistere l’USL nella proposta di mediazione per risarcimento danni da noi presentata mediazione, per un impegno di spesa pari a 1.300,00 €. Proposta di mediazione alla quale l’USL non ha aderito;
– Deliberazione del Direttore Generale n. 262/2022 che ha affidato un incarico all’avv. Stefano Cresta di Torino nella causa civile risarcimento danni conclusasi pochi giorni fa per un impegno di spesa di 12.200,00 €;
A questi provvedimenti si aggiunge anche un piccolo impegno di spesa a favore dell’avv. Stefano Cresta di Torino per le spese di trasferta a Roma per la discussione dell’appello al Consiglio di Stato, si trattava di alcune centinaia di euro, ma il provvedimento in questione non l’abbiamo più trovato, probabilmente sommerso negli scatoloni di carta prodotti da queste cause.
Nella contabilità pubblica, l’impegno di spesa è un atto formale con cui un ente pubblico decide di destinare una somma di denaro a una specifica spesa. È come se l’ente pubblico dicesse: “Mettiamo da parte questa somma per comprare questa cosa”.
Ovviamente l’impegno di spesa non necessariamente si traduce in una spesa effettiva per le ragioni più varie, ma dell’elenco precedente crediamo che solo per le prime due deliberazioni si si sia speso meno di quanto preventivato.
Non disponendo degli importi effettivamente liquidati possiamo quindi fare solo il conto degli impegni di spesa, immaginando che l’importo effettivamente speso sia di poco inferiore. La somma di questi impegni di spesa è pari quindi 66.355,66 euro (più la trasferta romana).
A questa somma si devono aggiungere gli importi che i giudici hanno liquidato a favore dei nostri legali nelle cause vinte per l’assistenza infermieristica e per l’accesso agli atti pari a 16.836,80 €. A voler essere ancora più precisi sarebbero da aggiungere anche i rimborsi dei contributi unificati (la tassa che si paga per poter accedere ai Tribunali) che abbiamo pagato.
E prossimamente ci saranno gli importi che il giudice ha liquidato a nostro favore nella causa civile (risarcimento danni e parte delle spese legali). Non sappiamo ancora come la Regione e l’Usl divideranno la spesa e quindi non siamo ancora in grado di fare i calcoli precisi. Le sentenze dei Tribunali civili sono provvisoriamente esecutive e che quindi, anche nel caso in cui l’USL decidessi di proporre appello, dovranno essere pagate nei prossimi mesi.
E ricordiamo che il costo dell’appello per una causa del genere varia verosimilmente tra 8.000,00 e 15.000,00 € sempre di risorse della sanità pubblica valdostana.
In questa sede, desideriamo approfondire il meccanismo con cui l’esposto dell’Azienda Usl ha indotto in errore il Tribunale per i Minorenni, portando alla sospensione della nostra responsabilità genitoriale.
È importante sottolineare che non si tratta di una mera opinione personale. Le medesime conclusioni sul carattere fuorviante dell’esposto dell’Azienda Usl sono state infatti formulate da ben tre giudici italiani:
- Il Tribunale per i Minorenni di Torino, che ha archiviato il procedimento a nostro carico;
- Il Consiglio di Stato, che si è pronunciato sulla nostra richiesta di accesso agli atti;
- Il Giudice del Tribunale di Aosta, che ha esaminato la nostra causa per il risarcimento danni.
In questa sede, intendiamo illustrare i modi e i tempi con i quali l’USL ha presentato l’esposto. A voi lettori spetterà il compito di trarre le vostre conclusioni sui personaggi che gestiscono la sanità in Italia.
Vi chiediamo solamente di mantenere un tono educato nei commenti. Sebbene delusi, arrabbiati e increduli di fronte a quanto accaduto, riteniamo che sia fondamentale mantenere un dialogo civile e costruttivo.
Nelle prossime puntate analizzeremo in dettaglio le varie fasi di questa vicenda. Vi invitiamo a seguirci per comprendere appieno la gravità di quanto accaduto e le sue implicazioni per la tutela dei diritti dei cittadini.
Oggi ripercorriamo le tappe principali della vicenda:
Maggio 2018 – vinciamo il ricorso contro l’Azienda Usl della Valle d’Aosta per l’assistenza infermieristica a scuola. Hervé è il primo bambino in Valle d’Aosta con i bisogni sanitari assistito in modo adeguato a scuola e questo grazie all’Ordinanza del Giudice. Nel corso del processo, l’Azienda Usl aveva sostenuto che l’utilizzo della PEG (nutrizione tramite un tubo posizionato direttamente nello stomaco) avrebbe reso superflua l’assistenza infermieristica. Tale ricostruzione, tuttavia, si è rivelata non corretta. La nutrizione con PEG, infatti, richiede comunque la supervisione e l’intervento di personale sanitario qualificato. Inoltre, l’Azienda Usl non ha tenuto conto delle numerose altre problematiche associate alla complessa disabilità di Hervé, che necessitano di un’assistenza infermieristica costante.
Ottobre 2018: A distanza di pochi mesi dalla sentenza che ha riconosciuto il diritto di Hervé all’assistenza infermieristica a scuola, l’Azienda Usl, guidata dal Commissario straordinario Angelo Pescarmona, non gradisce la decisione del Tribunale. L’Azienda Usl decide di affidare ad un avvocato di Torino, Dario Tino Vladimiro Gamba, un incarico di 15.000 euro per studiare la fattibilità di un’azione legale volta a togliere ad Hervé l’assistenza infermieristica conquistata. Nei mesi successivi, tuttavia, nessuna causa di merito viene promossa nei nostri confronti.
9 luglio 2019 – l’avvocato Gamba scrive alla dirigente degli affari legali dell’Azienda Usl Roberta Pramotton:
“Come da intese intercorse nell’ultima riunione trasmetto bozza di possibile delibera:
- ritenuto che attualmente l’Azienda garantisce durante l’ordinario orario scolastico l’assistenza infermieristica presso l’istituto frequentato dal minore Hervè CREUX, affetto da grave micrognazia con difficoltà di apertura della bocca, ipotono generalizzato, immaturità motoria e disfagia e che il medesimo viene attualmente alimentato artificialmente tramite sondino nasogastrico;
(…)
- considerato che il diverso metodo di alimentazione artificiale non solo gioverebbe in prima istanza al minore, ma consentirebbe altresì alI’Azienda di razionalizzare le proprie risorse e impiegare correttamente il personale infermieristico nell’ambito della complessa attività istituzionale di assistenza, atteso che le attività richieste per il minore Hervè sarebbero in ogni caso di tipo meramente assistenziale e di bassissima invasività;
- ritenuto necessario che l’Azienda si attivi affinché sia presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, competente per territorio, volto a sollecitare la proposizione di un ricorso ex artt. 333, 336 c.c. avente per oggetto l’emissione di un provvedimento urgente che, limitando la responsabilità genitoriale dei signori Patrick CREUX e Agnieska STOKOWIESCKA, sul minore Hervé, quanto alla materia sanitaria, autorizzi il personale sanitario all’applicazione della PEG;
- ritenuto di affidare la rappresentanza e difesa al proprio legale di fiducia, nella persona deIl’avv. Dario Vladimiio Gamba, tenuto conto del particolare impegno professionale richiesti dal caso in argomento, nonché del fatto che lo stesso ha assistito l’Azienda in altri procedimenti, eleggendo domicilio presso il suo studio in Torino, (…)”.
Permetto altresì di formulare il seguente preventivo. tenuto conto del valore della controversia (valore indeterminabile di particolare importanza) e del valore medio del DM n. SS/20?4:
– studio € 3.375,00
– redazione dell’esposto € 2.227,00
oltre rimborso forfettario delle spese generali, IVA e CPA.
Il presente preventivo e comprensivo dell’attività di monitoraggio del procedimento, interazione con gli Uffici Giudiziari e collaborazione con la Procura.”
Sulla stampa di questa mail, protocollata dall’USL il 10 luglio 2019, è stata scritta a mano l’annotazione “Procediamo” e controfirmata dall’allora commissario Pescarmona, dal direttore amministrativo Marco Ottonello e dal direttore Sanitario Pier Eugenio Nebbiolo.
Nessuna valutazione medica è stata fatta dall’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
16 settembre 2019: A seguito dell’inadempienza della Regione Autonoma Valle d’Aosta nel rispetto della sentenza del TAR per la Valle d’Aosta di gennaio 2019, abbiamo notificato un ricorso per ottemperanza. La sentenza in questione ordinava la redazione del Progetto di Vita Individuale di Hervé, previsto dalla legge 328/2000, in collaborazione con l’Azienda Usl. Il progetto individuale avrebbe dovuto includere, tra l’altro, l’assistenza infermieristica, elemento fondamentale per la sua inclusione scolastica e la sua qualità di vita.
20 settembre 2019 la pediatra di Hervé invia alla Procura per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, alla Procura di Aosta, ai servizi sociali della Regione e per conoscenza anche all’Azienda Usl della Valle d’Aosta una segnalazione su di noi genitori con queste parole: “A mio avviso la situazione attuale impone un drastico intervento che permetta al bambino di crescere e sviluppare le sue capacità (…) è necessario posizionare la PEG, al fine di permettere una adeguata nutrizione, ciò va anche disposto in assenza di autorizzazione dei genitori, in quanto qualora non si provvedesse con sufficiente urgenza potrebbero verificarsi danni irreversibili”
25 settembre 2019: La Procura per i Minorenni, nell’ambito dell’istruttoria aperta a seguito della segnalazione della pediatra di Hervé, inoltra una richiesta urgente alla Regione Autonoma Valle d’Aosta. La richiesta riguarda informazioni sulla nostra famiglia: nello specifico se siamo già noti ai servizi sociali e se ci sono state segnalazioni pregresse. È singolare notare che la Procura debba rivolgersi proprio a quell’ufficio regionale con cui siamo in contenzioso per la mancata redazione del Progetto di Vita Individuale di Hervé, un progetto che include l’assistenza infermieristica a scuola. La Regione, tuttavia, non risponderà mai a questa richiesta della Procura.
1° ottobre 2019: Il Commissario Angelo Pescarmona, in seguito alla segnalazione della pediatra di Hervé, conferisce all’avvocato Dario Tino Vladimiro Gamba l’incarico di presentare una denuncia alla Procura per i Minorenni. Sorprendentemente, il contenuto della delibera di affidamento dell’incarico risulta identico alla bozza inviata per mail a luglio, con una significativa eccezione: la parte relativa alla “razionalizzazione delle risorse” è stata completamente omessa.
Solo nel 2021 e 2022, a seguito di due distinte sentenze del TAR Valle d’Aosta e del Consiglio di Stato, che hanno accolto i nostri ricorsi sul diniego all’accesso agli atti, otteniamo finalmente la copia della lettera di incarico all’avvocato Gamba e dell’e-mail protocollata con il preventivo.
3 ottobre 2019: L’avvocato Tino Vladimiro Gamba, tramite Posta Elettronica Certificata, anticipa alla Procura per i Minorenni l’esposto firmato dal Commissario Angelo Pescarmona. L’esposto in questione configura una denuncia dai toni accesi e ricca di informazioni fuorvianti. La richiesta formulata è quella di privare i genitori della responsabilità genitoriale e di sottoporre Hervé al trattamento sanitario del PEG.
11 ottobre 2019: l’esposto originale viene depositato presso la Procura per i minorenni di Torino.
14 ottobre 2019: La Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, in un’inversione di rotta rispetto alla precedente posizione di interessare della questione il Giudice tutelare di Aosta, decide di presentare un ricorso al Tribunale per i Minorenni di Torino. Il ricorso, depositato senza attendere l’esito del procedimento in corso ad Aosta, richiede l’adozione di provvedimenti limitativi della responsabilità genitoriale.
17 ottobre 2019 il Tribunale per i Minorenni adotta il provvedimento che limita la nostra responsabilità genitoriale.
Il resto della vicenda è noto. Il Tribunale per i Minorenni ha accertato che non ci siamo mai opposti al trattamento sanitario PEG di Hervé e che, in ogni caso, tale decisione necessita di un’attenta valutazione alla luce della situazione generale di Hervé. Inoltre, è stato escluso qualsiasi rischio per la vita del bambino in caso di mancata esecuzione della PEG.
Ciò ha indotto il Tribunale a interrogarsi sulle motivazioni che hanno spinto l’Azienda Usl a presentare una denuncia. A seguito di richiesta di chiarimenti, l’Azienda ha addotto come causa la segnalazione della pediatra, asserendo di aver agito unicamente per il bene di Hervé.
La tesi del “bene di Hervé” è stata sostenuta da Pescarmona in diverse occasioni, tra cui un’interrogazione in Consiglio regionale a giugno 2020, alla quale ha risposto l’allora Assessore Mauro Baccega.
Come sapete anche noi successivamente abbiamo chiesto l’accesso agli atti relativi alle motivazioni della denuncia. Solo grazie all’intervento del TAR Valle d’Aosta e del Consiglio di Stato, a seguito dei due ricorsi da noi presentati, abbiamo ottenuto una prova incontestabile per la causa civile: l’Azienda Usl da mesi stava pianificando di revocare l’assistenza infermieristica a Hervé.
Non potendo procedere con mezzi legittimi (causa di merito, ricorso al Giudice Tutelare), l’Azienda Usl ha adottato un metodo deplorevole e contrario ai principi di uno Stato di diritto. Ha infatti presentato una denuncia infondata alla Procura per i Minorenni. Tale comportamento è inaccettabile e rappresenta un grave abuso di potere. L’utilizzo di fondi pubblici per perseguire un obiettivo illegittimo è un atto di profonda irresponsabilità verso la collettività.
L’inadeguatezza di alcuni politici e l’arroganza di certi dirigenti pubblici non sono solo la piaga di questa triste vicenda, ma emergono con inquietante frequenza nelle storie che ci inviate. Come famiglia di Hervé, sappiamo bene di non essere gli unici a subire le ingiustizie e le vessazioni di un sistema che calpesta i diritti dei più fragili. Le nostre sofferenze non sono un caso isolato, ma purtroppo una realtà condivisa da tanti.
Proseguiremo nel racconto di questa storia, pubblicando a puntate i vari aspetti di una vicenda complessa e dolorosa. Ci sono ancora molti argomenti da approfondire e sviscerare, per fare luce sulle storture e le mancanze di un sistema che dovrebbe tutelare i cittadini, non schiacciarli.
Chissà, forse da questa esperienza nascerà anche un libro, con il titolo emblematico “Per il bene di Hervé”: una denuncia contro le ingiustizie subite e una speranza per un futuro migliore, dove il rispetto e la dignità di ogni persona siano finalmente valori inalienabili.
PS: gli errori ortografici riguardo ai nomi propri presenti nel preventivo dell’avvocato sono stati volutamente lasciati così.
La vicenda in Consiglio regionale del 21 e 22 febbraio 2024
Nei giorni scorsi si è discusso nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta della nostra vicenda personale e dolorosa che riguarda la sospensione della nostra responsabilità genitoriale avvenuta nel 2019 a seguito di una denuncia infondata alla Procura per i Minorenni da parte dell’Azienda Usl.
Con la prima interpellanza è stato chiesto alla Giunta regionale i motivi riguardo al non coinvolgimento dell’assicurazione nella causa da parte dell’azienda USL, con la conseguenza che oggi sul bilancio dell’azienda graveranno interamente la parcella del loro avvocato (21.000,00 euro di impegno di spesa), il risarcimento danni e parte delle spese legali da noi sostenute. Ipotizzando che queste ultime spese saranno divise a metà con la Regione, siamo vicini alla cifra di 40.000 euro.
Alla domanda della Consigliera Erika Guichardaz sul perché l’Azienda Usl non ha attivato l’assicurazione, la risposta dell’Assessore è stata che l’assicurazione per Responsabilità Civile Patrimoniale attualmente in essere non copre il danno non patrimoniale. Noi ricordiamo che durante la fase di mediazione che ha proceduto il processo in Tribunale l’Azienda USL aveva coinvolto la propria assicurazione che era XL INSURANCE COMPANY SE, compagnia specializzata del gruppo francese AXA.
Ovviamente prendiamo atto di quanto detto dall’Assessore, consigliamo comunque a lui e ai suoi uffici di verificare direttamente la documentazione e comunque di riflettere su chi decide di predisporre un capitolato d’appalto per un’assicurazione senza prevedere il risarcimento del danno non patrimoniale.
Già in passato la Regione, come abbiamo visto dalla documentazione acquisita nel corso degli ultimi anni, si è sempre limitata a riprendere quanto riferito dall’USL. Speriamo che questa volta in Via De Tillier decidano di approfondire direttamente.
L’interrogazione, presentata dai consiglieri Andrea Manfrin ed Erik Lavy, chiedeva, invece, di andare a fondo di questa storia e cercare i responsabili di quanto successo. L’Assessore Carlo Marzi ha detto che la sentenza non è definitiva perché i termini dell’appello non sono ancora scaduti e che comunque non è ravvisabile nessuna responsabilità di tipo disciplinare in capo alla dirigente regionale che all’epoca ha gestito in prima persona la vicenda.
Da alcune voci che ci giungono abbiamo saputo che l’Azienda Usl ha intenzione di proporre l’appello. Ci rendiamo conto? 40.000 euro spesi solo per questa causa che hanno perso in modo esemplare che si aggiungono ad altri quasi 50.000 euro spesi contro di noi negli anni precedenti. Sono tutti soldi pubblici della sanità valdostana e loro stanno prospettando l’appello?
È un po’ triste vedere rispondere l’Assessore Carlo Marzi che legge da un fogliettino di carta ciò che gli uffici gli hanno preparato. Senza aggiungere un commento, senza una presa di posizione, anzi affermando solennemente all’inizio della risposta che si tratta di “vicissitudini sono occorse in un periodo che non ci vedevano impegnati nelle materie sanitarie e sociali”. È vero, ma lei Assessore c’è adesso e potrebbe magari da politico fermare questo scempio perché sotto i suoi occhi l’Azienda Usl che è un ente vigilato dall’Assessorato che lei guida, ha sperperato e sta sperperando i soldi pubblici per combattere una famiglia che ha solo cercato di tutelare i diritti del figlio con disabilità gravissima.
Ci chiediamo se la Regione, sia nella sua parte politica che quella amministrativa, è ancora in grado di indirizzare la sanità in Valle d’Aosta o è ormai destinata ad essere il mero portavoce di quello che si decide all’interno dell’Azienda USL, con la scusa, molto comoda, di non invadere il perimetro delle scelte gestionali dell’azienda?
È pazzesco quanto successo, ma ancora una volta ci siamo dovuti bere la frase vomitevole letta dall’Assessore e scritta presupponiamo dall’Azienda “L’Azienda Usl l’ha fatto nel interesse di Hervé”. Si vergogni Assessore Marzi a leggere bugie simili, già ampiamente smentite dal Tribunale per i Minorenni nel 2019/20 e ribadite dal Tribunale di Aosta.
Non deve mai più succedere a nessuna famiglia quanto successo a noi e se l’Azienda Usl farà l’appello come ci è stato riferito noi andremo a difenderci ancora una volta. Tuttavia vogliamo che la politica sappia che il direttore generale Uberti e gli altri dirigenti dell’USL che firmeranno la Deliberazione (il Direttore amministrativo Marco Ottonello, il neo Direttore sanitario Mauro Occhi e la Dirigente della Struttura Affari Legali Roberta Pramotton) non pagheranno l’avvocato con i soldi propri, ma con i soldi dei valdostani e noi invece ci dovremo difendere con i soldi nostri, della famiglia di Hervé, che ha 9 anni, una malattia rara, una disabilità gravissima e la sua unica colpa è quella di avere due genitori che si sono messi contro il sistema sanitario valdostano pestando l’orgoglio personale dei manager della sanità.
Le sedute del Consiglio regionale:
- Interrogazione – 1050/XVI: Guichardaz Erika: Motivazioni della mancata attivazione dell’assicurazione da parte dell’Azienda USL in ordine alla causa di risarcimento in favore di una coppia valdostana privata della potestà genitoriale. La risposta dell’Assessore Carlo Marzi è dal minuto 12:01.
- Interpellanza – 1395/XVI: Manfrin Andrea, Lavy Erik: Verifica sulle responsabilità che hanno condotto alla presentazione di un esposto e alla sospensione della patria potestà dei genitori di un minore valdostano. La risposta dell’Assessore Carlo Marzi è dal minuto 10:26.
- Comunicato n° 105 del 22 febbraio 2024 Interpellanza sulla sospensione della patria potestà di genitori di un minore
L’appello della pediatra Giuliana Durero
Il 4 marzo sono scaduti i termini per la proposizione dell’appello nella nostra causa civile che abbiamo vinto nei confronti della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta per i fatti che risalgono al 2019 quando per una serie di negligenze e omissioni il Tribunale per i Minorenni ci ha sospeso la responsabilità genitoriale nei confronti di Hervé. Siamo felici di dirvi che la Regione e l’Azienda Usl non hanno proposto l’appello nei confronti della sentenza e pagheranno in solido quanto disposto dal Giudice: 7.000 euro di risarcimento danni materiali (le spese legali che abbiamo sostenuto per difendersi durante il procedimento del Tribunale per i Minorenni) e 20.000 euro di danno non patrimoniale che abbiamo subito a causa di questa sospensione, oltre a parte delle spese di questa causa.
Vorremmo dire che la questione si chiude, ma non è così. La pediatra, Giuliana Durero, che per prima il 20 settembre 2019 ha fatto una segnalazione priva di fondamento alla Procura per i Minorenni facendo poi scatenare tutta la macchina contro di noi, ha fatto l’appello sul capo che riguarda le spese di giudizio. In sostanza lei non è stata condannata nella causa di I grado perché il Giudice ha ritenuto che la sua segnalazione non abbia determinato l’avvio del processo per sospensione della responsabilità genitoriale, a differenza della successiva denuncia dell’Azienda Usl e nei suoi confronti ha compensato le spese di giudizio. Ora, quindi, i suoi avvocati fanno l’appello per chiederci di pagare oltre 27.000 euro di spese legali. Quindi la storia non si chiude nei confronti della pediatra.
Le sentenze o si accettano o si appellano. Anche a noi non è piaciuta la sentenza che riguardava la pediatra, ma dopo diverse valutazioni abbiamo deciso di accettarla e di non appellare perché avrebbe verosimilmente riaperto i giochi nei confronti di tutte le parti in causa. Ora però, grazie all’appello della pediatra che reclama le spese, avremo la possibilità di rispiegare ai Giudici della Corte d’Appello per filo e per segno il comportamento della pediatra nei mesi precedenti alla segnalazione. Perché la sua segnalazione fatta alla Procura nei nostri confronti dove scriveva che se non si interviene con sufficiente urgenza potrebbero verificarsi danni irreversibili, di certo non era una segnalazione scritta con criterio… Oggi però non è il momento di parlare di lei. Ci torneremo!
Questa è la prima volta che noi facciamo il suo nome, che era stato reso pubblico solo poche settimane fa dalla stampa locale.
Finalmente luce è stata fatta
È un faro per tutte le famiglie che si sentiranno meno sole davanti alle ingiustizie ed è un giusto riconoscimento a voi che avete sempre lottato per la verità.
Grandi