Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) contro la delibera della Giunta regionale n. 1524 del 18 dicembre 2023

L’Associazione La Casa di Sabbia ONLUS ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) contro la delibera della Giunta regionale n. 1524 del 18 dicembre 2023, che riguarda la “Disciplina dei criteri e delle modalità per l’erogazione dei contributi a favore delle persone con disabilità gravissima o affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA)”.

Questa deliberazione rappresenta il cuore del sistema di sostegno per le persone non autosufficienti in Valle d’Aosta. Recentemente avevamo già evidenziato alcuni elementi che, a nostro avviso, costituiscono punti deboli del sistema e a fine dicembre, La Casa di Sabbia ha richiesto all’Amministrazione Regionale accesso agli atti per comprendere meglio le motivazioni alla base di alcune scelte relative a questa deliberazione.

Ricordiamo che la deliberazione ha disciplinato le seguenti misure di sostegno:

  • assegni di cura per assistenza alternativa all’istituzionalizzazione (i c.d. contributi per i badanti delle persone non autosufficienti);
  • contributi per il pagamento di rette in strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e riabilitative;
  • contributi a favore di persone con disabilità gravissima o affette da sclerosi laterale amiotrofica;
  • contributi per il servizio di assistenza alla vita indipendente.

Le abbiamo analizzato in modo più approfondito in questo post: Nuove disposizioni regionali per il sostegno delle persone non autosufficienti in Valle d’Aosta.

A fine gennaio, abbiamo ricevuto una risposta che ha confermato la mancata condivisione del contenuto della deliberazione con la società civile e ha dimostrato l’assenza di motivazioni in merito ad alcuni dei nostri rilievi. Dopo ulteriori riflessioni, abbiamo deciso di impugnare la Deliberazione, concentrandoci sulla parte relativa alla disabilità gravissima. In particolare, contestiamo tre punti:

  1. trattamento discriminatorio causato dalla diversità delle soglie ISEE tra le persone con disabilità gravissima affette da SLA (ISEE di 90.000 euro) e gli altri beneficiari (70.000 euro) della misura;
  2. utilizzo del criterio cronologico di presentazione delle domande in caso di esaurimento delle risorse, invece di criteri basati sul disagio socio-economico;
  3. modalità di riconoscimento delle condizioni di disabilità gravissima che rischiano di escludere alcuni soggetti.

Ci siamo limitati a questi tre aspetti per ragioni tecniche di natura processuale da un lato e per evitare di impugnare parti della deliberazione che in caso di accoglimento del ricorso potrebbero provocare ritardi nella concessione dei contributi.

L’associazione La casa di sabbia ha affidato la causa all’avv. Sacha Bionaz del foro di Ivrea.

In qualità di Associazione, preferiamo promuovere un dialogo preventivo e costruttivo, con l’Assessorato, piuttosto che ricorrere ad azioni legali. Riteniamo che l’ascolto, il confronto e la collaborazione siano fondamentali per promuovere l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti delle persone con disabilità, in grado di garantire il sostegno giusto alle persone, in termini di servizi, assistenza e opportunità.

Vi terremo informati sugli sviluppi del nostro ricorso.

AGGIORNAMENTO 20 marzo 2024

Negli ultimi anni, abbiamo frequentemente ricevuto messaggi, soprattutto da madri caregiver che hanno lasciato il lavoro per assistere i propri figli con disabilità, riguardo agli assegni di cura – somme di denaro che le Regioni, direttamente o tramite le ASL o i Comuni, erogano a chi assiste a casa persone con disabilità. Molte ci hanno scritto, e continuano a farlo (abbiamo appena ricevuto un messaggio da una madre in Piemonte), lamentando che, nonostante la presentazione della domanda per l’assegno di cura, rimangono senza alcun sostegno a causa della mancanza di fondi. Questa è la comunicazione che ricevono da chi dovrebbe erogare l’assegno. La mancanza di fondi fa sì che le domande rimangano in sospeso, in una sorta di lista d’attesa, o meglio, in una “sala d’attesa”. Utilizziamo il termine “sala” perché la gestione di questi assegni di cura, delegata alle Regioni nell’ambito del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (FNNA), non è sempre trasparente, come abbiamo più volte evidenziato. Esistono situazioni estremamente critiche: famiglie con più figli, uno dei quali con disabilità grave, con un solo genitore lavoratore (spesso il padre), prive di servizi domiciliari e dell’assegno di cura, che riconosca il lavoro di assistenza del caregiver. Queste famiglie sono in attesa che qualcosa cambi, che qualcuno le contatti per comunicare che possono uscire dalla sala d’attesa e iniziare a ricevere l’assegno.

Fino al 18 dicembre scorso, in Valle d’Aosta, gli assegni di cura venivano concessi a tutti coloro che ne facevano richiesta e rispettavano i requisiti. Tuttavia, con l’approvazione della Deliberazione della Giunta n. 1524 del 18 dicembre 2023, anche in Valle d’Aosta è stato introdotto un sistema di liste d’attesa cronologiche per le domande che superano le risorse disponibili.

Non è chiaro come queste liste d’attesa verranno gestite e perché si debba ricorrere a esse invece di prevedere un sistema di distribuzione delle risorse che tenga in considerazione il disagio socio-economico, l’intensità del lavoro di cura e che garantisca che le famiglie che assistono persone non autosufficienti non rimangano mai senza supporto.

Di recente, abbiamo presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per la Valle d’Aosta contro la deliberazione n. 1524 del 18 dicembre 2023, per contestare, tra l’altro, l’adozione di graduatorie basate sull’ordine cronologico delle domande piuttosto che sulla situazione socio-economica delle persone con disabilità. Abbiamo deciso di impugnare la decisione della Regione di distribuire le risorse a chi è arrivato prima a presentare la domanda piuttosto che a chi ne ha effettivamente bisogno. I “click day” possono essere adeguati per l’acquisto di biciclette elettriche, ma non sono adatti a creare un sistema di assistenza territoriale per le persone non autosufficienti. Le famiglie con persone con gravi disabilità e con i supporti vitali come ventilazione e nutrizione artificiali non possono restare in attesa, sperando di entrare un giorno nella “sala dei fortunati”. Se non ci sono più risorse sufficienti per tutti, è necessario riprogettare il sistema, non escludere persone da esso, solo perché sono arrivate più tardi.

AGGIORNAMENTO 24 marzo 2024

Nel precedente post, abbiamo esposto i motivi del ricorso avverso alcune parti della Deliberazione della Giunta n. 1524 del 18 dicembre 2023, concernente le misure di sostegno alle persone con disabilità gravissima. In questo approfondimento, analizziamo dettagliatamente i punti contestati e le implicazioni di tale decisione. Avevamo già evidenziato che uno dei punti salienti del ricorso riguarda l’utilizzo del criterio cronologico per escludere eventuali richieste in caso di esaurimento delle risorse. Tale scelta appare illogica in un sistema in cui un beneficiario, facendo una richiesta prima, può ottenere importi notevolmente elevati e assorbire buona parte dello stanziamento, in quanto non è prevista una soglia massima per il contributo per l’assunzione dell’assistente personale.

Pur auspicando che tutti i soggetti con disabilità gravissima ricevano il dovuto sostegno da parte delle risorse pubbliche, siamo consapevoli della loro limitatezza, soprattutto in un contesto come l’Italia con un alto debito pubblico. È importante sottolineare che neanche i giudici del TAR possono imporre alla Regione di aumentare le risorse disponibili. In una situazione di risorse limitate, la scelta di privilegiare il “primo arrivato” da parte della Regione Valle d’Aosta appare discutibile. L’impugnazione del criterio cronologico rappresenta anche un mezzo per indurre la Regione a rifinanziare la misura in caso di esaurimento delle risorse. Politicamente, è infatti più complesso comunicare ad un individuo “Ti devo togliere il contributo perché ci sono altri in condizioni di disagio socio-economico più gravi di te” rispetto a “Possiamo darti il contributo solo quando si libereranno le risorse” (tra le righe quando un beneficiario morirà).

Oltre a questo aspetto abbiamo deciso di impugnare anche la disparità di trattamento tra persone affette da SLA e gli altri soggetti con disabilità gravissima. La Delibera della Giunta prevede soglie ISEE differenti per l’accesso al contributo: 90.000,00 EUR per le persone affette da SLA e 70.000,00 EUR per gli altri disabili gravissimi. Si tratta di soglie più elevate rispetto a quelle previste da molte altre Regioni (ad esempio, la misura B1 in Lombardia prevede una soglia di 50.000,00 EUR), tuttavia la Delibera non fornisce alcuna motivazione per tale differenza di trattamento.

Le differenze di trattamento tra persone con patologie diverse sono sempre esistite, il discrimine tra una differenza di trattamento legittima e una differenza di trattamento discriminatoria è molto sottile. Nella delibera non appare nessuna motivazione a giustificazione di tale differenza, che noi pensiamo, anche alla luce di precedenti pronunce dei giudici amministrativi riguardo a provvedimenti di altre regioni, essere comunque discriminatoria.

L’ultima punto della deliberazione oggetto di impugnazione l’individuazione dei soggetti con disabilità gravissima, che per come è disciplinata nella deliberazione rischia di complicare l’accesso ai contributi ad alcune soggetti. Si tratta di un aspetto molto tecnico e burocratico, che sarebbe stato facilmente chiedibile e risolvibile consultando le associazioni e i vari portatori di interesse e che approfondiremo in un successivo post.

Continueremo a pubblicare i post sul ricorso che abbiamo promosso come associazione perché riteniamo sia fondamentale far conoscere le politiche che la Regione Autonoma Valle ‘Aosta attua nei confronti delle persone con disabilità. Solo quando saremo consapevoli dei nostri diritti potremo pretenderli e vigilare affinché le istituzioni li rispettino.

2 Comments

  1. Ho seguito con interesse la vicenda del ricorso al TAR VDA da parte della Casa di sabbia contro l’allegato C alla delibera 1524/ 2023. Ho seguito gli aggiornamenti fino al 24 marzo 2024. Dopo non ho trovato nuovi aggiornamenti. Il TAR non si è ancora espresso? Quando si pensa di avere la sentenza?

    1. Buongiorno Paolo, il TAR ha fissato l’udienza per il 12 luglio, immaginiamo che la sentenza arriverà a settembre. Scriveremo gli aggiornamenti appena disponibili. Grazie per l’interesse.

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