Pochi giorni fa in Valle d’Aosta è stata approvata la proposta di legge riguardante la creazione di una nuova figura ovvero il Garante per la tutela delle persone con disabilità. Abbiamo pensato di spendere un paio di parole su questa questione perché siamo l’associazione che in Valle d’Aosta e anche fuori si occupa in modo concreto e fattivo della tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. La nuova figura non è una vera nuova figura, perché questo ruolo sarà ricoperto da una figura già esistente: il Difensore civico regionale (che è già anche Garante per l’infanzia e l’adolescenza e Garante per i diritti dei detenuti).
Quello che il Garante potrà fare nei confronti di una pubblica amministrazione trattando la segnalazione di un singolo cittadino è sostanzialmente quello che poteva già fare rivestendo il ruolo di Difensore civico e quindi per quanto riguarda la tutela dei singoli non ci aspettiamo grosse rivoluzioni. La nostra associazione si è, infatti, più volte rivolta al Difensore civico per le questioni riguardanti la disabilità e successivamente risolte con successo (ad esempio per garantire il trasporto scolastico gratuito agli alunni e alle alunne con disabilità) e la nuova legge non prevede modalità di intervento più incisive in questo settore. Alcune ulteriori funzioni riguardano un possibile intervento “in ambito lavorativo, anche nella fase dell’orientamento e della formazione professionale, e con riguardo ai tirocini professionali” che non è chiaro come potrà essere svolto nei confronti dei datori di lavoro privati e numerosi compiti di sistema (proposte di azioni volte alla piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni per la prevenzione, cura e riabilitazione, proposte di miglioramento dei servizi, sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali, ecc…).
C’è un però ed è molto importante. Al Garante è stato affidato un budget di 5.000 euro per il 2022 per espletare le sue funzioni, quindi davvero un budget misero viste le premesse o promesse della legge. Ma non è tutto, ciò che ci ha lasciato perplessi è il fatto che il Garante collabora con “un soggetto esperto in possesso di specifiche competenze nell’ambito dei diritti dei disabili e delle attività sociali, nominato con decreto del Presidente del Consiglio regionale a seguito di pubblicazione di avviso pubblico e di procedura di valutazione comparativa.” La durata dell’incarico gratuito sarà di 5 anni. Davvero possiamo immaginare che ci sarà un esperto che a titolo gratuito per cinque anni sosterrà le attività del Garante? Chi ha scritto la legge non ha forse l’idea di quanto è complessa la normativa con tutte le sfaccettature e che richiede davvero tanto tempo per analizzare la questione posta dalla persona con disabilità, riportarla nel quadro normativo e fornire la risposta. Non sarebbe più giusto prevedere di potenziare l’ufficio del Difensore civico con più funzionari e al limite prevedere la formazione grazie al coinvolgimento dell’esperto?
Purtroppo c’è ancora questa idea che quando si parla di disabilità le cose si fanno gratis! Mica un esperto che lavora per il settore energetico, valanghe o digitale lo fa in modo gratuito e in più impegnandosi per cinque anni. E qui passiamo al valore e all’importanza di coinvolgere le associazioni. Conta qualcosa il loro parere oppure è un mero passaggio formale? Sono usciti alcuni articoli sulla stampa locale dai quale si legge che praticamente tutte le associazioni sentite in audizione avevano diverse perplessità ad approvare subito questa proposta di legge, ma la legge è stata discussa e approvata lo stesso dal Consiglio. Perché tutta questa fretta di approvare una legge? Non è molto chiaro a nessuno.
L’iter è iniziato soltanto a marzo, a maggio è stata deliberata dalla I Commissione consigliare l’audizione delle associazioni, sentite poi a inizio luglio e a fine luglio la legge è approvata. Ecco. Nel corso dell’iter di approvazione della legge sono state sentite le associazioni che si occupano delle persone con disabilità. Come sono state selezionate non è chiaro, ma La casa di sabbia, L’UNICA associazione in Valle d’Aosta iscritta all’elenco nazionale tenuto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle associazioni e degli enti legittimati ad agire per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni di cui all’ art. 4, comma 2, del decreto 21 giugno 2007, non è stata invitata all’audizione o coinvolta in nessun modo. L’inserimento della nostra Associazione in quell’elenco avrebbe dovuto essere conosciuto dal Consiglio regionale Valle d’Aosta, visto che nel n. 47 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale del 25 febbraio 2022, è stato pubblicato un avviso che informava della pubblicazione del Decreto di riconoscimento firmato dal Ministro per la disabilità. Il nostro contributo non sarebbe stato rivoluzionario (la prima cosa che avremmo probabilmente proposto sarebbe stata quella di prevedere un garante collegiale, presieduto dal Difensore civico, ma con un componente rappresentativo dell’associazionismo, questo si che avrebbe potuto prestare il proprio lavoro gratuitamente), ma probabilmente avremmo cercato di rendere ancora un po’ di più pubblico il dibattito.
Il Consiglio della Valle d’Aosta volendo può fare di più per la disabilità in Valle d’Aosta ed è un peccato che nella fretta di poter mettere il bollino su un provvedimento ha fatto approvare una legge poco utile per il contesto nel quale siamo attualmente, soprattutto se non vengono destinate le giuste risorse economiche.
Per approfondire:
– Il trasporto scolastico dei disabili in Valle d’Aosta diventa gratuito
– La casa di sabbia a fianco delle persone con disabilità vittime di discriminazioni