Oggi la Casa di sabbia è stata sentita dalla V commissione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta in merito al Disegno di legge che di modifica alla legge regionale 23 luglio 2010, n. 23 (Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale).
Il disegno di legge interviene su quasi tutte tutte le misure gestite dal Dipartimento politiche sociali della Regione autonoma Valle d’Aosta a favore di diverse categorie di soggetti vulnerabili, ma in considerazione delle finalità statutarie de La Casa di Sabbia ci siamo soffermati sulle misure a favore delle persone con disabilità e delle rispettive famiglie.
Le nostre osservazioni hanno riguardato in particolare l’art. 13 del DDL che modifica l’art. 18 della L.R. 23/2010. Il DDL modifica la rubrica di questo articolo 18 che da “Assegni di cura per assistenza alternativa all’istituzionalizzazione” diventa “Assegni di cura a sostegno della domiciliarità per le persone anziane”. Il DDL prevede poi che i destinatari di tale misura siano espressamente gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti, escludendo le persone non autosufficienti che hanno meno di 65 anni. L’attuale delibera 866/2014 che disciplina tali contributi prevede espressamente tra i beneficiari financo i minori (seppur con criteri più restrittivi), sarebbe quindi auspicabile che l’Assessorato spieghi come intenda prendere in carico queste situazioni a seguito dell’eventuale approvazione della norma.
La modifica in questione non concerne, invece, il successivo articolo 18 che continua a prevedere contributi per tutti i soggetti non autosufficienti per l’istituzionalizzazione, senza limiti di età.
Queste modifiche, se non accompagnate da misure a sostegno della domiciliarità delle persone non autosufficienti con meno di 65 anni, appaiono in aperto contrasto con tutte le politiche di deistituzionalizzazione portate avanti nell’ultimo ventennio a livello internazionale, europeo e nazionale.
Assegni di cura per la disabilità gravissima
Il disegno di legge introduce, inoltre, uno specifico articolo che disciplina i contributi per le persone in stato di disabilità gravissima (finora gestiti con una deliberazione della Giunta regionale n. 484 del 26 aprile 2022 che abbiamo commentato in questo post). Anche in questo caso, pur comprendendo le ragioni che tendono a distinguere le disabilità causate dall’invecchiamento da quelle derivanti da altre cause come malattie neuromuscolari, malattie del motoneurone, demenze, malattie rare, gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico, lesioni spinali, ecc., crediamo che il discrimine tra chi ha meno di 65 anni e chi ha superato questa soglia di età non sia chiarissimo.
Inoltre abbiamo invitato a riflettere sull’esclusione dei familiari stretti dalle persone che possono essere assunte come assistenti personali della persona con gravissima disabilità. Sappiamo che in altre Regioni c’è invece la tendenza a favorire l’assunzione in qualità di assistenti personali, in modo da consentire ai caregiver un minimo di tutela previdenziale ad oggi inesistente in Italia. Non abbiamo sufficienti elementi per prendere una posizione definitiva se sia meglio per il caregiver ricevere un assegno di cura forfettario o essere stipendiati (in entrambi i casi ci sono pro e contro), ma a nostro giudizio precludere già in legge questa possibilità rischia di irrigidire il sistema.
Abbiamo segnalato, inoltre, ai consiglieri di valutare l’opportunità di inserire direttamente in legge un importo minimo per gli assegni di cura superiore alla soglia di 400,00 euro mensili stabiliti nel Piano Nazionale Non Autosufficienze attualmente in vigore. Nell’attuale periodo di alta inflazione sarebbe, inoltre, più tutelante per i beneficiari di queste misure costringere la Regione ad un adeguamento, almeno biennale dei contributi al costo della vita.
Infine non ci convince il passaggio da una cadenza annuale ad una cadenza biennale dell’obbligo per gli uffici regionali di trasmettere una relazione sulle misure d’aiuto alla Commissione consigliare competente, a nostro avviso contrasta con i tanto declamati principi di trasparenza e la stessa relazione dovrebbe essere auspicabilmente pubblicata sul sito internet della Regione.
Per seguire l’iter di legge ecco il link: Modificazioni alla legge regionale 23 luglio 2010, n. 23 (Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale. Abrogazione di leggi regionali).