Autostrade Valle d’Aosta: lo sconto che esclude chi ne ha più bisogno?

In Valle d’Aosta, dal 2014, i residenti possono ottenere uno sconto del 50% sul pedaggio autostradale, ma solo se usano un dispositivo di telepedaggio e un veicolo di classe A (autovetture e motocicli). Lo sconto vale su una tratta specifica, scelta dal residente, e si applica ogni volta che si fanno almeno due viaggi su quella tratta e poi in multipli di due.

Recentemente, ho deciso di attivare questo sconto sulla tratta Aosta-Verrès. Quando ho controllato l’estratto conto per verificare se fosse stato applicato correttamente, ho scoperto che, in effetti, avevo ricevuto lo sconto… tranne una volta, quando abbiamo viaggiato con Hervé. Approfondendo la questione, ho capito che la mancata applicazione non era un errore: la Convenzione della Regione con le società autostradali Rav S.p.A. e Sav S.p.A. prevede la riduzione del pedaggio solo per i veicoli di classe A, lasciando fuori quelli di classe B, come minivan e SUV, spesso usati da chi ha famiglie numerose o esigenze di trasporto specifiche.

Ma cos’è questa distinzione tra veicoli di classe A e B?

In Italia, le tariffe autostradali sono complicate: non dipendono solo dalla distanza percorsa ma anche dalla categoria del veicolo. Le classi principali sono determinate da altezza e numero di assi. Per esempio, le autovetture e motocicli rientrano nella classe A, mentre minivan e SUV più grandi sono in classe B, in quanto hanno un altezza superiore a 130 cm sull’asse anteriore.

E qui sta il problema: specialmente chi ha una famiglia numerosa o figli con impegni sportivi, usano minivan o minibus con 7-9 posti che rientrano nella classe B. Ma non è solo una questione di capienza. Per alcune famiglie, e in particolare per chi trasporta persone con disabilità, questi veicoli sono una necessità. Infatti, molti minivan permettono di far salire direttamente una carrozzina o di aggiungere seggiolini e attrezzature speciali. Anche noi, quando viaggiamo con Hervé per tragitti lunghi, usiamo un minivan con un seggiolino specifico fornito dal SSN e che un domani potrebbe permettergli di entrare direttamente con la carrozzina in auto con apposite pedane.

Il dibattito in Consiglio regionale sulla questione

L’8 febbraio 2024, la questione è arrivata anche in Consiglio regionale, quando il gruppo Lega Nord ha proposto di estendere lo sconto anche ai veicoli di classe B. Durante il dibattito, i consiglieri hanno sottolineato l’uso frequente di questi mezzi da parte delle famiglie valdostane con figli e impegni sportivi. Tuttavia, nessuno ha fatto notare quanto questi veicoli siano indispensabili per chi ha una disabilità. Infatti, chi usa una carrozzina non può utilizzare le auto standard e si ritrova già a dover affrontare costi maggiori per acquistare ed eventualmente adattare il proprio veicolo.

La risposta del Presidente: buone parole seguite da pochi fatti

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto alla mozione riconoscendo che il problema esiste, ma ha sottolineato come la distinzione tra classe A e B sia basata su aspetti tecnici, come l’altezza dell’asse anteriore del veicolo. Ha proposto di ritirare la mozione, dicendo che la Regione sta già lavorando con le società autostradali per trovare una soluzione, anche se questo richiede tempo. Tuttavia, senza un impegno esplicito, la mozione è stata respinta con 16 voti favorevoli e 19 astensioni della maggioranza.

Critiche alla posizione della maggioranza

La posizione del Presidente Testolin e della maggioranza del governo lascia spazio a qualche critica. Suggerire di ritirare la mozione senza proporre un’azione più concreta può dare l’impressione di trascurare le esigenze urgenti delle famiglie valdostane, soprattutto di quelle con persone disabili. È chiaro che la distinzione tra le classi è un aspetto tecnico (che peraltro non è stato neanche sommariamente descritto durante il dibattito), ma la Regione avrebbe potuto impegnarsi più attivamente per superare questi ostacoli e garantire l’inclusione delle persone con disabilità nelle agevolazioni.

Inoltre, rinunciare a un mandato chiaro e ufficiale del Consiglio rischia di indebolire le trattative con le società autostradali, limitando le possibilità di ottenere agevolazioni significative. Questa mancanza di una spinta concreta può apparire come una scarsa sensibilità verso chi ha già a che fare con costi e complessità superiori rispetto agli utenti standard e che deve affrontare sfide extra per poter garantire un trasporto dignitoso ai propri cari?

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