Oggi approfondiamo il tema dell’assistenza infermieristica a scuola in Lombardia, illustrando le azioni concrete di La casa di sabbia per tutelare i diritti dei bambini con disabilità gravissima e alti bisogni sanitari.
Federico (nome di fantasia) ha dieci anni e frequenta la scuola elementare in un paese della Lombardia. Ha una malattia rara congenita del nome complesso, che gli provoca gravi crisi epilettiche. Tuttavia, ciò che rende ancora più difficile la sua frequenza scolastica è la necessità di essere nutrito artificialmente. Federico si alimenta tramite PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), un sistema che richiede la presenza di personale infermieristico a scuola per l’esecuzione di trattamenti sanitari non delegabili al personale scolastico, proprio perché di natura medica.
Nonostante i numerosi solleciti inviati dalla famiglia all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST), l’assistenza infermieristica non è stata ancora garantita. Anzi, secondo l’ASST, questa non sarebbe nemmeno dovuta.
Non ci soffermeremo qui sulle motivazioni per cui, invece, il Servizio Sanitario Nazionale ha il dovere di fornire tale assistenza: abbiamo già affrontato questo tema in un approfondimento disponibile sul nostro sito (L’assistenza infermieristica a scuola dei bambini con disabilità deve essere garantita dal SSN – motivazioni e richiami normativi).
L’assistenza infermieristica a scuola in Lombardia
Purtroppo, la situazione di Federico non è un caso isolato. In passato, siamo già intervenuti in Lombardia per tutelare il diritto alla scuola degli alunni con disabilità gravissima e alta intensità di supporto sanitario. Lo abbiamo fatto presentando diffide, e quando necessario, procedendo con il ricorso tramite l’avvocato che collabora con la nostra associazione.
Attualmente, Federico riesce a frequentare la scuola solo per pochissimo tempo e senza l’assistenza infermieristica di cui ha bisogno, nonostante l’istituto sia pronto ad accoglierlo per più ore. La scuola dispone infatti di un’insegnante di sostegno assegnata alla classe proprio per garantire il diritto all’istruzione del bambino.
Ma c’è di più. L’ASST di competenza, in una delle comunicazioni ufficiali, ha affermato che, non essendoci una normativa che obbliga l’ASST a fornire l’assistenza infermieristica, se vi fossero stati dubbi sulle responsabilità, la scuola non avrebbe dovuto accettare il minore. Questo è inaccettabile: un ente pubblico che di fatto invita un’istituzione scolastica a discriminare un bambino con disabilità gravissima.
Per Federico, così come per tutti i bambini che non riescono a frequentare la scuola a causa della mancata assistenza sanitaria, stiamo supportando la famiglia con l’assistenza legale per far valere questo diritto fondamentale. Abbiamo appena inviato all’ASST una diffida chiedendo l’attivazione urgente dell’assistenza infermieristica scolastica. In caso di mancata risposta, procederemo, come già fatto per altre famiglie in Lombardia, con la notifica del ricorso.

L’istruzione è un diritto imprescindibile, e per i bambini con disabilità gravissima rappresenta un’opportunità di crescita, inclusione e benessere. La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un ambiente che offre stimolazioni cognitive, sensoriali e motorie, favorendo la costruzione di relazioni con i coetanei e migliorando la qualità della vita. Ogni bambino deve avere la possibilità di frequentare la scuola con il supporto necessario, senza discriminazioni e senza ostacoli.
Ci sono tanti modi per sostenere la nostra iniziativa di assistenza legale, e ogni contributo è fondamentale per garantire ai bambini con disabilità gravissima il rispetto dei loro diritti. Insieme possiamo fare la differenza!