La Regione Piemonte ha recentemente adottato, in particolare, due decisioni che incidono in modo significativo sul sostegno alle persone con disabilità gravissima, lasciando spazio a dubbi su una strategia che potrebbe privilegiare il consenso a scapito dei più bisognosi.
La prima decisione
Con la delibera del 15 maggio 2023 (DGR n. 16-6873), la Regione ha approvato il “Programma regionale per la non autosufficienza” per il triennio 2022-2024, riducendo l’importo massimo degli assegni di cura a 600 € mensili, rispetto ai 1.400 € stabiliti dalla precedente normativa (DGR 56-1332 del 2010). Anche le famiglie che percepivano importi superiori hanno subito una riduzione del 25% della differenza tra quanto percepivano e il nuovo limite massimo. Questa diminuzione è stata comunicata alle prime famiglie soltanto nell’estate del 2024, dopo le elezioni regionali, e senza preavviso o spiegazioni.
Sebbene le ragioni ufficiali della riduzione non siano state specificate, sembra probabile che l’obiettivo sia stato quello di aumentare o almeno mantenere il numero dei beneficiari, anche a scapito della qualità del sostegno offerto. Numerose famiglie si sono rivolte a La casa di sabbia per esplorare possibili vie legali per il ripristino del precedente importo.
La seconda decisione
In base alla normativa nazionale (D.M. 26 settembre 2016), almeno il 50% delle risorse dovrebbe essere destinato alle persone con disabilità gravissima, una percentuale ritenuta cruciale per garantire loro un’assistenza adeguata. Originariamente, anche le normative piemontesi destinavano questa quota in modo esclusivo a chi presentava disabilità gravissima, ma recenti incontri con gli Ambiti Territoriali Sociali hanno rivelato che in molte zone del Piemonte il numero di persone con questa disabilità è inferiore alle aspettative, rendendo difficile l’assegnazione della quota stabilita.
Di conseguenza, la Regione ha emanato una nuova delibera che prevede che il 50% delle risorse sia destinato “in via prioritaria”, ma non esclusiva, alle persone con disabilità gravissima. Questa modifica consente di ripartire le risorse in modo meno mirato, riducendo il supporto specifico per chi ha bisogno di assistenza intensiva.
La Delibera in questione è la n. 9-193 del 27 settembre 2024 e, a prima vista, sembra riguardare esclusivamente la ripartizione delle risorse del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza destinate alle assunzioni di personale, come si deduce dal titolo. Solo con un’attenta lettura, però, ci siamo accorti che include anche una rimodulazione delle percentuali di fondo assegnate alle persone con disabilità gravissima.
Dubbi e riflessioni sugli assegni di cura in Piemonte
Questa nuova strategia solleva interrogativi sull’opportunità di diluire le risorse piuttosto che concentrarle sulle situazioni di maggiore necessità. La scelta di assegnare un assegno di cura massimo di 600 € mensili, per esempio, sembra lontana dall’offrire un sostegno dignitoso per chi necessita di cure intensive. Inoltre, appare che alcune associazioni piemontesi abbiano appoggiato questa riduzione e non abbiano sollevato obiezioni sulla ridistribuzione delle risorse, lasciando scoperto il diritto delle persone con disabilità gravissima a un’assistenza adeguata. Dalla nostra esperienza di assistenza legale in Piemonte, appare chiaro che, a livello regionale, vi sia una carenza di associazioni focalizzate esclusivamente sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità gravissima.

Il legislatore nazionale ha assegnato il 50% del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze alla disabilità gravissima, anche se in realtà questa rappresenta una minoranza all’interno della popolazione con disabilità. Questo perché si riconosce che l’assistenza a una persona con disabilità gravissima è particolarmente impegnativa, richiede risorse economiche e umane considerevoli e spesso implica un carico pesante per le famiglie. Chi vive questa situazione necessita di un supporto continuativo, che in molti casi non può essere garantito solo con 600 € al mese.
Riteniamo fondamentale che le risorse siano concentrate sui casi di maggiore necessità e non disperse su una platea più vasta solo per ottenere consenso. L’obiettivo della politica deve essere quello di aumentare le risorse assolute destinate alla disabilità e non togliere ad uni per dare agli altri creando le guerre tra i più fragili. La riduzione degli assegni e la redistribuzione non mirata delle risorse rappresentano un passo indietro nella tutela delle persone con disabilità gravissima. Speriamo che la Regione Piemonte riconsideri queste scelte e adotti misure che rispettino le esigenze dei più fragili, garantendo loro un supporto realmente adeguato.
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DOCUMENTI
La Delibera n. 9-193 del 27 settembre 2024
La Delibera 16-6873 del 15 maggio 2023
APPROFONDIMENTI sugli assegni di cura per i caregiver
Immagine di copertina: Foto di Tom Podmore su Unsplash
C’è poco da aggiungere a quanto avete già espresso voi in questo articolo. Non posso però fare a meno di portare a vostra conoscenza che la regione Piemonte non mi ha ancora erogato assegno di cura del periodo Gennaio- Novembre 2024.
Vergogna…….